No, non è un vino naturale, è una bevanda analcolica fermentata. Ma ci puoi trovare nelle fiere degli appassionati di vini naturali come Raw Wine, Karakterre, Naturale Festival Milano, Raisin etc. Pur non essendo vino siamo appassionati di natura, sostenibilità e gastronomia. Abbiamo la certificazione biologica e vogliamo valorizzare la biodiversità rivalutando ingredienti umili e dimenticati come le barbabietole e piante spesso sottovalutate.
No, Feral non è vino. Non vogliamo copiare il vino o fingere di esserlo. Non vogliamo dealcolarlo perchè vogliamo focalizzarci sul ‘togliere’ qualcosa (es. etanolo) che potrebbe essere un prodotto naturale di una fermentazione alcolica. Al contrario, abbiamo scelto la di tracciare una nuova strada che parte da ingredienti umili per nobilitarli con una fermentazione che non produce alcol: la fermentazione lattica. Ci ispiriamo al vino in quanto esperienza gastronomica lenta, interessante e multidimensionale, che accompagna ed esalta il cibo. Vogliamo poter esaltare il cibo senza coprirlo creando un viaggio di gusto diverso, non per forza alternativo ma anche complementare al vino. Oltre all’esperienza gustativa, l’altro elemento che ci avvicina al vino è il fatto che Feral sia un prodotto fermentato, non un “mix” di ingredienti o di botaniche in infusione.
No, Feral non è una Kombucha. La Kombucha è una bevanda a base di tè zuccherato e fermentato con una particolare comunità di batteri e lieviti che vivono in simbiosi per digerire zucchero e creare alcol e vari tipi di acidi organici, nominata SCOBY. Feral non parte dal tè ma dal succo di tuberi come la barbabietola, e non usa lo SCOBY ma ceppi specifici di batteri lattici, che abbiamo selezionato. Questo implica che – diversamente dalla Komuncha – non produciamo né alcol né CO2 (e quindi Feral non è frizzante). Detto ciò, nella nostra squadra siamo tutti appassionati di ogni tipo di fermentazione quindi la Kombucha la beviamo spesso 😉
Bella domanda! È una strada nuova, siamo i primi a percorrerla con questo processo che abbiamo brevettato. Quindi non c’è un nome di ‘categoria’, ma ci piace chiamarci fermentati botanici analcolici (FAB), oppure FERmentati ALternativi – Feral 😊. Se hai delle belle idee mandacele! In generale il mercato delle bevande alternative al vino o dell’abbinamento analcolico inizia a crescere e nei paesi anglosassoni spesso viene chiamato Proxy, Wine proxy, NOLO drinks, NA wine o alternative analcoliche al vino. Noi preferiamo focalizzarci più su cosa siamo piuttosto che proporci come alternativa o proxy di qualcos’altro. Ma chiamaci pure come preferisci 😉
Oltre a non avere alcol, Feral è una bevanda con una quantità di calorie di circa 4 volte inferiore rispetto al vino (19 Kcal per 100ml contro circa 85 per il vino). La quantità di zuccheri residui contenuti dentro le nostre ricette è di 4.3% massimo. Abbiamo selezionato ingredienti di altissima qualità e non usiamo conservanti. Per quanto riguarda le botaniche partiamo direttamente dalle piante: foglie, fiori, bacche, radici, legni. Tutte le estrazioni e macerazioni sono prodotte da noi internamente.
Di solito non facciamo dichiarazioni salutistiche perché la salute è un argomento molto serio che non vogliamo sia ‘solo’ marketing. Visto che tante persone ci hanno posto la domanda abbiamo deciso di investire nell’analisi dei benefici per la salute che verrà fatta da un laboratorio certificato. Appena avremo i risultati saremo felici di pubblicarli! Ci teniamo a sottolineare che noi pastorizziamo la bevanda per renderla stabile a temperatura ambiente e sicura anche per donne in gravidanza; quindi, i batteri (anche quelli buoni) alla fine del processo non saranno più in vita.
Sì, Feral è adatto al consumo in gravidanza. Alla fine della fermentazione e della macerazione il prodotto viene pastorizzato tramite una tecnologia in attesa di brevetto, che la rende una bevanda stabile a temperatura ambiente e sicura anche per donne incinte, senza rovinarne le caratteristiche organolettiche. In questo modo, anche chi non beve alcol può degustare qualcosa di interessante.
Feral è veramente senza alcol perché la fermentazione che utilizziamo è svolta da batteri lattici, che trasformano zuccheri naturalmente presenti nel succo di barbabietola esclusivamente in acido lattico, senza produrre alcol o bolle. Nella kombucha invece i lieviti presenti sullo SCOBY producono dell’alcol che poi viene in gran parte convertito in acido acetico dai batteri: quindi nel caso della kombucha spesso rimane un lieve residuo di alcol.
Nel caso di Feral l’assenza di etanolo viene garantita da analisi di laboratori certificati a cui sottoponiamo tutti i lotti che produciamo.
No, non coltiviamo i nostri ingredienti, ma siamo orgogliosi di collaborare con agricoltori seri e competenti, che hanno la certificazione biologica. In questo modo possiamo focalizzarci sulla trasformazione di questi ingredienti, e supportare chi è già esperto ed appassionato dalla coltivazione delle botaniche.
Sì, abbiamo una fermenteria a Mezzolombardo, in provincia di Trento, dove fermentiamo, maceriamo e imbottigliamo tutti i nostri prodotti.
Al momento siamo ancora una piccola startup, quindi non siamo organizzati con persone che vi possono accompagnare in visite guidate e non abbiamo un negozio in sede. Però siamo simpatici, lavoriamo tanto – anche se cerchiamo di evitare di farlo il weekend - e abbiamo un ufficio (al momento un po' disordinato) proprio in fermenteria. Se sei in Trentino e vuoi passare a farci un saluto scrivici prima così vediamo se qualcuno di noi può accogliervi. A tuo rischio e pericolo, magari ci trovi mentre pitturiamo le pareti e ti invitiamo anche a unirti!😊
Tre delle nostre quattro bevande hanno la certificazione biologica, mentre per Feral #3 stiamo lavorando ad un’alternativa al legno di quercia che al momento non siamo riusciti ad individuare (forse vi sembrerà strano ma trovare un albero certificato biologico è più complesso di quanto sembri!).
Sì, le bevande Feral sono 100% vegane. (Feral è un prodotto interamente a base di tuberi, radici, fiori, bacche, legni e spezie: nessuno degli ingredienti che utilizziamo deriva da prodotti animali.)
Il termine ‘lattico’ riferito ai batteri che utilizziamo potrebbe destare confusione in italiano, ma non hanno nulla a che vedere con il latte. Sono dei microrganismi che non fanno parte del regno animale (infatti questi microorganismi sono comunemente anche nelle fermentazioni di verdure).
Ad oggi tutte le bevande Feral sono senza bolle: i ceppi di batteri lattici che utilizziamo non producono né alcol né anidride carbonica, ma trasformano gli zuccheri naturalmente presenti nel succo di barbabietola in acido lattico.
Feral può essere consumato quando preferite. Noi consigliamo di versarlo in calice e diamo alcuni suggerimenti sugli abbinamenti e le temperature di servizio sul nostro sito e sull’etichetta di ogni prodotto. Ma invitiamo sempre ad esplorare quindi sentiti libero di far viaggiare la tua fantasia!
Certamente! Noi lo proponiamo in calice da solo ma abbiamo assaggiato dei cocktail analcolici pazzeschi nati dall’abilità dei nostri migliori clienti. Quindi se sei appassionato di mixology libera la tua creatività e saremo felicissimi di assaggiare e proporre le tue creazioni!
Il Dry January è un’iniziativa nata in Inghilterra nel 2013 con l’atleta Emily Robinson e l’associazione Alcohol Change UK, con l’obiettivo di sensibilizzare sugli effetti dell’alcol, ricordandone i rischi di uso e abuso ma anche invitando tutti a provare l’effetto di farne a meno per un periodo sul proprio corpo e la propria mente. Si tratta quindi di un mese senza alcol, proprio dopo le abbuffate di Natale e Capodanno per iniziare l’anno freschi. Perché non provi?
Ci sono varie ragioni, la prima è legata sicuramente al processo produttivo: le nostre materie prime non sono solo biologiche e di alta qualità, ma le fermentiamo e maceriamo con un processo innovativo che abbiamo messo a punto in più di due anni di ricerca. Non avere l’alcol implica non avere un conservante naturale, quindi non possiamo semplicemente lasciare il succo a temperatura ambiente e aspettare che fermenti. Non possiamo neanche fare trattamenti termici importanti – tipici dei succhi di frutta – perché la nostra organolettica verrebbe rovinata. Non ti puoi immaginare quanti test di produzione abbiamo fallito prima di poter lanciare il prodotto! Dobbiamo lavorare in condizioni di altissima igiene per evitare contaminazioni, con lavaggi continui dei macchinari e analisi microbiologiche e di contenuto alcolico per ogni lotto. Vogliamo garantire massima sicurezza e stabilità delle bevande, anche per chi per chi sceglie o non può bere alcol.
La seconda tematica è che siamo una startup, i nostri costi sono molto alti rispetto a grandi aziende: ingredienti, bottiglie, analisi microbiologiche, etc. costano significativamente più di quello che pagano aziende molto più grandi di noi.
Ultimo ma molto impattante sul prezzo dell’e-commerce è il trasporto. Al momento ci costa più di 10€ spedirvi ogni pacco, all’estero molto di più. Speriamo di lavorare bene sulla distribuzione, in modo da permettervi di fare alcuni assaggi vicino a casa vostra in modo più economico! Se hai idee su trasporti più economici non vediamo l’ora di migliorare anche su questo.
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